Pantelleria , La Perla Nera del Mediterraneo, conserva ancora le sue origini corsare quest’ isola meravigliosa, che si staglia in mezzo al Mediterraneo come una padella rovesciata. E pare che propria questa sua curiosa forma abbia portato i bizantini a denominarla Pantelleria. Semplicemente da padella! Ma non solo i bizantini, l’isola ha visto succedersi tante genti a partire dagli antichi Sesi, una popolazione preistorica che qui ha lasciato le sue tracce nell’antica Mursia, il villaggio preistorico, assolutamente da non perdere.
Completamente nera per l’onnipresenza della pietra lavica e dell’ossidiana, eredità geologica dei vulcani presenti sul suo territorio, Pantelleria, può definirsi un’isola anomala, perché non ti fa mai sentire la mancanza dal mare. Eppure è un’isola, ma è così tanto ricca di suggestioni e attività che in queste 4 giornate trascorse qui, abbiamo dimenticato anche di fare un bel bagnetto. Veramente tante i luoghi da scoprire e la gente da conoscere. La prima sera siamo stati come da manuale al Ristorante “La Vela”, una bella trattoria nel minuscolo porto di Scauri. Loro gentili ed il cibo eccellente. Il prezzo il linea con la qualità ed il panorama. Il giorno successivo a bordo delle nostre piccole Panda, diciamolo le uniche auto utilizzabili sull’isola, abbiamo iniziato il nostro “intensive tour” dell’antica Cossyra. Prima tappa l’incantevole Lago Specchio di Venere, una depressione vulcanica che si trova all’interno dell’isola, dove un laghetto di acqua salmastra ci accoglie insieme a delle belle fonti termali. Bagno e fanghi per circa un’ora, poi la fame ha cominciato a farsi sentire. Cosa c’è di meglio di una bella insalata pantesca bio? Detto fatto! Proprio di fronte il lago MaRai ci ha ospitato sotto la “Palma di Famiglia” per degustare le prelibatezze dell’orto di casa, che potevi vedere a pochi metri. Eccellente rapporto qualità prezzo! Nel pomeriggio della stessa giornata siamo andati alla scoperta del paese di Pantelleria. Sinceramente? L’unica cosa di valore è il Castello Barbacane, detto così per la sua particolare costruzione a mura basse, ma per il resto è solo un posto “spennaturisti”. Quindi alla larga!
Il giorno successivo siamo ripartiti con la nostra esplorazione dell’isola, scoprendo gli altri bellissimi villaggi disseminati sul suo territorio, insieme ai tanti dammusi (alcuni veramente sontuosi, pensate tra i proprietari Armani, Ron, Tardelli). Ma un altro punto che ci ha veramente suggestionato è Cala Tramontana, dove oltre ad una fantastica baia dove poter fare il bagno, abbiamo visto e fotografato il mitico Arco dell’Elefante, un arco lavico che crea una strana forma del pachiderma. Bello, bello, bello! Subito dopo ci siamo diretti a Mursia, l’antica città dei Sesi e poi a visitare l’Acropoli di San Marco. Quest’ultimo in totale stato di abbandono. Peccato! Veramente non sappiamo sfruttare quello che di meglio abbiamo in Italia, i beni culturali. Dopo la solita insalata pantesca a pranzo nel primo pomeriggio ci siamo diretti a Casa di Erina ed Angelo, indicati da un caro amico. Loro eccezionali, ci hanno offerto (senza pagare) un aperitivo da re e fatto assaggiare i prodotti della terra (passito incluso slurp!) che Angelo coltiva sapientemente proprio nell’orto antistante la casa. Ovviamente abbiamo comprato i prodotti tipici preparati direttamente da loro, come capperi, uva sultanina, dolci e passito. E si salvi chi può, quanto erano buoni. Abbiamo concluso la giornata con la visita delle Cantine Donnafugata, e la scoperta del celebre Giardino Pantesco. Un muraglia circolare che serviva a proteggere le piante di agrumi dai venti del mare, perfettamente restaurato a spese della cantine ed affidato al FAI, che ha creato un bel percorso con pannelli fotografici e didascalici.
Pantelleria ci ha rubato i cuore! Torneremo presto in questa isola che come uno scrigno conserva tantissime bellezze e tanti segreti ancora da scoprire. Si ci torneremo armati di grandi intenzioni, e con la nostra inguaribile voglia da esploratori di vivere sempre nuove emozioni.